Di solito nella vita si pagano prezzi molto onerosi per difendere la libertà e la dignità. Andiamo al dunque: vengo messo, oggi, a conoscenza di un post di tale Giavarini ex presidente dell’Akragas dove mi si descrive, come un personaggio dai trascorsi non proprio limpidi per alcune condanne contro la pubblica fede. Premesso che su due dei tre fatti elencati sono stato assolto e sul terzo ci deve essere il pronunciamento di primo grado del giudice del dibattimento ed in ogni caso sono fatti correlati ai rischi di un consulente. A onor del vero del vero ero stato io stesso a parlarne in una conferenza stampa ed è chiaro che il Giavarini dovrà rispondere davanti al giudice adito di quanto affermato. Come deve rispondere avanti al giudice della diffamazione sui biglietti omaggio in quanto erano tutti i miei collaboratori al corrente di certe proposte oscene fatte dal Giavarini. Io stesso non volendo più interloquire con questo soggetto, incaricai il direttore sportivo Peppe Cammarata, a declinare l’offerta e a diffidarlo di fare “cinema” con l’Akragas. Questo personaggio (di cui vita natural durante non parlerò più) è noto alle cronache calcistiche per avere dato “l’estrema unzione” all’Akragas e sarà anche ricordato come il dominus di un Akragas che per sette partite consecutive perdeva in casa 0-2 il primo tempo, risultato che generò parecchie illazioni. Il sottoscritto sarà invece ricordato per aver vinto la Coppa Italia Sicilia nell’anno 2005/06 e aver riportato nell’anno 2022/23 l’Akragas in serie D.
Concludo consigliando a questo “imprenditore illuminato”, che la ricchezza nella vita non è tutto e farebbe bene ad andarsi a leggere una poesia del comico Totò dal titolo “A Livella”; ricordando a costui che potrà dare tutti gli oboli che vuole però la dignità delle persone non è in vendita. Per meglio lumeggiare cosa pensa Giavarini degli agrigentini, basta andare a rileggere le sue dichiarazioni su Agrigentonotizie, Grandangolo e tutte le TV locali dell’epoca. E ADESSO CALIAMO LA TELA SU QUESTO “TEATRINO”